per la città metropolitana di Milano
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
Il progetto di restauro della cappella di Sant’Aquilino

Il progetto di restauro della cappella di Sant’Aquilino

PARTONO I LAVORI DI RESTAURO DELLA CAPPELLA DI SANT’AQUILINO IN SAN LORENZO MAGGIORE
Milano riscopra i suoi tesori

Antonella Ranaldi – Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano

Eretta tra la fine del IV e il primo decennio del V secolo fuori dalla cerchia delle mura, non lontano dall’anfiteatro romano, la basilica di San Lorenzo Maggiore è uno dei monumenti più insigni di Milano. Scriveva il vescovo Benzo d’Alba nell’XI secolo in una lettera indirizzata all’imperatore Enrico IV invitandolo a restaurarla: «Non esiste in tutto il mondo una chiesa più bella».
Eppure la percezione della sua bellezza e indubbia importanza risulta appannata dall’aspetto un po’ trascurato e da restauri datati. La Soprintendenza in passato se ne è molto occupata. Ambrogio Annoni nel 1913 portò in luce negli interrati di Sant’Aquilino, i materiali di spoglio provenienti dal vicino anfiteatro, con cui era stata costruita la platea di fondazione, musealizzati e visibili nell’ ambiente interrato accessibile dalla scala dietro l’altare della Cappella di Sant’Aquilino. Ma soprattutto Gino Chierici restaurò l’itera chiesa negli anni 1936-1940.
Su San Lorenzo gli interrogativi restano molti, la committenza, la dedica, la datazione, prima o dopo il trasferimento nel 402 della capitale dell’Impero d’Occidente da Milano a Ravenna?
Venne costruita reimpiegando molti materiali pregiatissimi di spoglio, ovvero smantellati da monumenti romani anteriori, dalle colonne in piazza San Lorenzo, al magnifico portale romano di Sant’Aquilino, alle colonne in marmi africani della cappella di sant’Ippolito.
Più volte rimaneggiata per la vetustà, gli incendi e le catastrofi naturali (la cupola attuale fu riedificata da Martino Bassi dopo il crollo del 1573), San Lorenzo conserva la spettacolare pianta centrale tetraconca, cioè con quattro esedre che creano l’ottagono centrale, cinto da un ambulacro e matroneo superiore. La sua architettura a pianta centrale e doppio involucro rappresenta un fondamentale riferimento per altri celebri luoghi del cristianesimo, come ad esempio San Vitale a Ravenna. A San Lorenzo guardarono i grandi del Rinascimento, Leonardo e Bramante, che schizza la pianta della basilica milanese accanto al disegno del suo progetto per il nuovo San Pietro a Roma.

Venendo a Milano nel 2015, ed essendo stata Soprintendente a Ravenna, città imperiale dopo Milano, a partire dal 402, città dei mosaici e di numerosi monumenti tardo antichi e bizantini, il mio primo pensiero è stato San Lorenzo. È nata la collaborazione con Mons. Gianni Zappa, parroco di San Lorenzo, per promuovere il restauro e creare le condizioni per partire. Grazie al finanziamento di ca. 200 mila euro di uno sponsor privato attraverso la pubblicità (TMC Pubblicità) è stato possibile avviare i restauri della Cappella di Sant’Aquilino, già ritenuta un battistero, più probabilmente un mausoleo, una delle cappelle satelliti di San Lorenzo, con i suoi magnifici mosaici, che precedono quelli meglio conservati del mausoleo di Galla Placidia a Ravenna.
Galvano Fiamma, nel XIII-XIV secolo, diceva che Sant’Aquilino era stato il mausoleo di Galla Placidia, ed era rivestito di lastre di porfido, marmi preziosi e mosaici (gran parte asportati nel Cinquecento perché gravemente ammalorati), che con la loro lucentezza dovevano smaterializzarne le possenti murature. Ora restano i lacerti di mosaici nell’atrio e quelli dei catini di due delle quattro nicchie semicircolari dell’aula ottagonale con rappresentati, a sinistra, Cristo-Helios con il carro solare e a destra Cristo maestro fra gli apostoli. Claudia Tedeschi, tra le maggiori esperte nel restauro dei mosaici tardo antichi, formata alla scuola specialistica di restauro del mosaico della Soprintendenza di Ravenna, ha meticolosamente studiato e mappato i mosaici. Insieme alle indagini visive, la campagna di prelievi per la diagnostica, si sono raccolti i documenti e le testimonianze. Incrociando i dati, fra le novità emerse, c’è il riesame dello schizzo (già noto) dei mosaici della cupola tracciato da un viaggiatore inglese del XVII secolo, le cui annotazioni insieme a quanto riportano nelle relazioni delle visite pastorali, portano a ipotizzare come fosse la decorazione perduta della cupola. L’esame da vicino dei mosaici ha permesso il riconoscimento delle mani dei mosaicisti del catino (assai ben conservato) della nicchia occidentale. Si distinguono quattro autori, uno dei quali eccellente, che lavorò al Cristo e agli apostoli verso destra (la figura di san Paolo è di una qualità superlativa), mentre gli altri appaiono più modesti. Ora che gli studi preliminari sono completati, si potrà mettere mano ai restauri dei mosaici, quelli dell’atrio con le figure dei patriarchi, degli apostoli e dei martiri, e quelli delle nicchie dell’aula.

Il restauro di Sant’Aquilino rappresenta l’avvio di un progetto unitario, che riguarda i mosaici, gli affreschi, le pitture antiche nell’ambulacro superiore, gli elementi in pietra, gli intonaci, per affrontare poi il restauro molto impegnativo dell’intera basilica di San Lorenzo, commissionato dal parroco Mons. Gianni ZAPPA all’architetto Giorgio Ripa. E per il quale si cercheranno sponsor e finanziamenti. Un contributo è arrivato da Fondazione Cariplo. Vorremmo inoltre portare avanti la catalogazione e sistemazione dei reperti nel matroneo e renderlo anche visitabile, in modo da poter percorrere la basilica in ogni parte e guardarla da strepitosi punti di vista, intorno all’ambulacro, da sopra i matronei.
Il programma generale è ancora più ambizioso e riguarda l’intera area, da riqualificare e far diventare attrazione turistica unica, in un percorso che si snoda tra il parco archeologico dell’Anfiteatro – dove a breve si realizzerà la sistemazione proposta dalla Soprintendenza con un giardino che ricalca il sedime dell’anfiteatro perduto – le Colonne di San Lorenzo, la basilica, il parco retrostante delle basiliche – da dove si gode la vista migliore della grande aula e delle cappelle satelliti di San Lorenzo – fino a Sant’Eustorgio.
Milano riscopra i suoi tesori.

Milano, 9 febbraio 2018

MILANO - Basilica San Lorenzo
Basilica San Lorenzo – fotografia: Nicola Vaglia
MILANO - 03/05/2016 - Basilica San Lorenzo - il corpo centrale - interno - FOTO NICOLA VAGLIA - Basilica San Lorenzo - fotografo: Nicola Vaglia
Basilica San Lorenzo – il corpo centrale – interno – fotografia: Nicola Vaglia
MILANO - 03/05/2016 - Basilica San Lorenzo - la cappella di sant aquilino - FOTO NICOLA VAGLIA - Basilica San Lorenzo - fotografo: Nicola Vaglia
Basilica San Lorenzo – la cappella di Sant’Aquilino – fotografia: Nicola Vaglia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


La conferenza stampa di presentazione del progetto si è tenuta LUNEDÌ 12 FEBBRAIO 2018 presso la Basilica di San Lorenzo Maggiore ‐ Cappella Cittadini (Corso di Porta Ticinese, 35 – Milano)
Sono intervenuti
Mons. Gianni ZAPPA, parroco della basilica di San Lorenzo Maggiore
Antonella RANALDI, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano
Mario Romano NEGRI, Fondazione Cariplo
Claudia TEDESCHI, restauratrice dei mosaici
Scarica la locandina dell’evento

 


RASSEGNA STAMPA

Comunicato stampa arch. Antonella RANALDI
Articolo – Corriere della sera, Milano del 13 febbraio 2018
Articolo – Art magazine del 13 febbraio 2018
Articolo – L’Avvenire del 13 febbraio 2018
Articolo – Il Giornale del 13 febbraio 2018
Articolo – Il Corriere della sera del 13 febbraio 2018
Articolo – MilanoPost del 14 febbraio 2018
Articolo – Touringclub del 14 febbraio 2018